✰ Rileggere Don Chisciotte oggi ❒ Giornata di lavoro condiviso
Schedule
Sun, 23 Feb, 2025 at 11:00 am
UTC+01:00Location
via mezzocannone 19, 80134 Naples, Italy | Napoli, CM
< nutrire un’idea, accompagnare il processo di creazione >
❍ a cura di
Teatringestazione
❍ al fianco di
Gesualdi | Trono e Loretta Mesiti
Il Don Chisciotte è il punto di partenza dell’attuale progetto di ricerca di Teatringestazione, che porterà alla creazione di DONKEY SHOUT, un dispositivo scenico, e delle sue derive performatiche. Seguiamo e srotoliamo il filo della “violenza” che attraversa l’opera di Cervantes da più di un anno ormai. In questa lunga fase di nutrimento, dopo aver raccolto i primi materiali e le prime domande, ci fa piacere condividere una giornata di lavoro con coloro che hanno voglia di accompagnare il processo di creazione scenica. In questo passaggio alla fase realizzativa, la scrittura di scena si appresta a farsi corporea, ad assumere materia.
La giornata di lavoro è gratuita e aperta a tutt*, professioniste e non. Non è richiesta nessuna particolare esperienza pregressa; non è necessario aver già letto il Don Chisciotte.
❤︎ INFO ❤︎
✔︎ Quando
domenica 23 febbraio 2025
dalle 11:00 alle 19:00
✔︎ Dove
La Serra
vicoletto II S. Maria ad Agnone, 3. Napoli
✔︎ Iscrizioni
INVIARE UNA EMAIL con oggetto: Rileggere don chisciotte LAB - iscrizione
[email protected]
+39 320 0304861
www.teatringestazione.com
𝗥𝗜𝗟𝗘𝗚𝗚𝗘𝗥𝗘 𝗗𝗢𝗡 𝗖𝗛𝗜𝗦𝗖𝗜𝗢𝗧𝗧𝗘 𝗢𝗚𝗚𝗜
Sul visibile e l’invisibile della violenza
Romanzo labirintico e poliedrico, Don Chisciotte è una macchina narrativa che ci trascina in una foresta ideale (Ortega) , dove ogni sentiero visibile si rifrange in altre narrazioni, moltiplicandosi senza mai dissolversi.
Al cuore dell’opera, il nodo inestricabile tra immaginario e violenza: lo sguardo di Don Chisciotte non contempla il mondo, lo assoggetta; non lo attraversa, lo possiede; non lo descrive, lo riscrive.
E se fosse proprio questo il meccanismo della violenza?
Se la materia visibile, anziché offrirsi innocente ai nostri sguardi, fosse già territorio di appropriazione? Nel Chisciotte, il mondo è un campo di battaglia, incessantemente violato da chi lo attraversa, un luogo dove la violenza emerge come fenomeno inestricabile dalla narrazione stessa.
Cervantes costruisce un dispositivo letterario che non si limita a raccontare la violenza, ma ne smaschera i meccanismi, mostrando come essa nasca da una visione del mondo. Don Chisciotte non combatte contro nemici inesistenti perché è cieco, ma perché la sua visione è assoluta, prigioniera di un immaginario cavalleresco che trasforma la realtà in mito e la storia in battaglia. Il suo sguardo non registra il mondo, lo forza dentro una narrazione.
Se la violenza si compie sempre in un istante di cecità, in un abbaglio che diventa sistema, in un meccanismo che si auto-occulta, allora non basta guardare: è necessaria un'intelligenza capace di navigare i dispositivi del visibile.
Nell'epoca della sovraesposizione mediatica e della manipolazione selettiva dell'informazione, la violenza si manifesta nell'abbaglio, nella costruzione di un sistema che ne occulta i meccanismi mentre ne fa spettacolo.
Come immaginiamo la violenza? E nel fabbricarne le immagini, nel determinare i criteri del visibile, non stiamo forse già riproducendo i suoi meccanismi e prefigurando le sue possibilità?
Molto prima che la mise en abîme diventasse un topos letterario, Cervantes ha spostato lo sguardo del lettore, rendendolo testimone non solo della violenza, ma del dispositivo che la produce.
La sua scrittura ci pone di fronte a una scelta:
Osservatore imparziale? Partigiano?
Nel tentativo di osservare la violenza nel suo processo di produzione, ci troviamo di fronte a un paradosso: contemplando un corpo che la compie, ci rendiamo conto che manca l'attore della violenza. Perché essa non ha testa
Condividi la tua iconografia…
Quali sono le immagini della violenza che sono in grado di toccarci?
Quelle che ci vengono mostrate o quelle che rimangono occultate? Quelle che abbiamo visto direttamente, o quelle che ci hanno raggiunto attraverso i media, alterate, elaborate?
Da quale punto di vista osserviamo la materia della Storia, attraverso quale canale essa accede a noi? Come possiamo prendervi parte? Per farlo, dobbiamo riuscire a collocarci dentro quelle immagini o lasciare che siano esse a risucchiarci nel loro scenario ?
Il nostro stesso corpo vedente è in dissolvenza: non è sufficiente l'abilità organica per cogliere la complessità della storia e accedervi come a una materia visibile. Il nostro stesso vedere si trova in uno stato evanescente, di trasformazione.
Ciò che vediamo e ciò che crediamo di sapere si intrecciano in una trama di cecità e rivelazione.
Invitiamo i partecipanti del laboratorio a selezionare una collezione di immagini della violenza.
Di quella che vediamo. Di quella che non vediamo. Di quella che ci tocca o che ci è indifferente.
Le immagini possono essere di qualsiasi natura e supporto: fotografie, spezzoni video, opere pittoriche, descrizioni letterarie o giornalistiche.
Attraverso questa raccolta, proveremo a interrogarci su come la violenza si inscrive nel visibile, su come ci attraversa e sulla posizione che scegliamo di assumere di fronte alla sua rappresentazione.
Where is it happening?
via mezzocannone 19, 80134 Naples, Italy, Via Mezzocannone, 19, 80134 Napoli NA, Italia,Naples, Italy, NapoliEvent Location & Nearby Stays:
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