Libri | Quadri, piloti, misteri e ossessioni

In occasione della pubblicazione del nuovo romanzo di Luca Crovi
“La velocità della tartaruga” (Rizzoli 2024)

Hans Tuzzi intervista Luca Crovi

Accompagnamento musicale di

• Raffaele Kohler tromba
• Stefano Covri chitarra
• Luciano Macchia trombone
  “Quando scrivo i miei romanzi parto sempre da fatti incontestabili, poi la fantasia mi guida nell’ideazione letteraria e mi dà la possibilità di confondere il vero e il falso e di scrivere il plausibile”, racconta spesso Luca Crovi. Il quale, sensibile alla lezione dei classici, non dimentica mai che “lo storico può scrivere e raccontare solo quello che le fonti e le testimonianze confermano. Non si possono fare ipotesi di fantasia, se non c’è la possibilità di dimostrarle con fatti concreti”.
  In questa nuova indagine del Commissario De Vincenzi, Crovi ha dato il massimo, costruendo un plot intricato, ma sempre intrigante, in cui fanno la loro apparizione (e sparizione) la Gioconda, Tazio Nuvolari e Gabriele D’Annunzio, in un continuo gioco ad incastri tra Milano e Parigi, popolato di fughe notturne su moto d’epoca e Maserati 300, aviatori coraggiosi, letterati indomiti, incauti fuorilegge. Come direbbe il Vate, questa nuova prova letteraria “ha la vivacità d’una seduttrice”.
  Dopo i cinque precedenti romanzi (“L’ombra del campione”, “L’ultima canzone del Naviglio”, “Il Gigante e la Madonnina” per Rizzoli, “Il mistero della torre del parco e altre storie” con SEM e “La ballata degli affogati” per Kobo), continua l’omaggio appassionato di Luca Crovi alla Milano che fu, e al poliziotto di culto del giallo italiano creato da Augusto De Angelis, a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta.

in collaborazione con Rizzoli

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