I Giovani del FolkStudio @ L'Asino Che Vola
Schedule
Tue Nov 19 2024 at 09:00 pm
UTC+01:00Location
via antonio coppi 12d, 00179 Rome, Italy | Rome, LA
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Martedì 19 novembre 2024“Giovani del Folkstudio” in cui presenteremo due cantautori di grande spessore :
GIOVANNI BLOCK ed EMANUELE COLANDREA
GIOVANNI BLOCK
Nel novembre 2008 Enrico de Angelis del Club Tenco, gli consegna il Premio Siae/Club Tenco come migliore autore emergente e nel giugno 2009 vince il primo premio assoluto del festival Musicultura, ricevendo inoltre un premio speciale dall'Università delle Marche per il miglior testo. Nel 2010 è il vincitore a Torino della prima edizione del premio Buscaglione.
Il suo primo disco, Un Posto Ideale, è Premio Lunezia e secondo classificato alla Targa Tenco 2012 come miglior disco dell'anno. Nel 2012 è inserito dal giornalista Gianni Mura tra i 100 nomi dell'anno de La Repubblica.Nel 2016 produce artisticamente e arrangia il suo primo lavoro in lingua napoletana, SPOT, ricevendo due candidature per le Targhe Tenco (migliore album in dialetto e migliore canzone).
Nel suo ultimo album, “RETRO’” Giovanni Block, tra disillusioni e speranze, nostalgia e lucida analisi, rivendica il suo diritto a slegarsi dalle mode e seguire un percorso artistico che è anche stile e filosofia di vita, e che affonda le radici in un passato che non è vecchio o sorpassato, come il significato del titolo potrebbe indurre a pensare, bensì che alimenta una creatività senza vincoli e senza tempo.
Retrò è un lavoro pop con richiami alla tradizione dei cantautori degli anni ’80 che racconta le rughe di una vita vissuta, solcata da ricordi, pensieri e riflessioni.
Gli arrangiamenti si dispiegano tra chitarre leggere, sonorità a tratti folk e tastiere armoniose, lasciando ampio respiro ai testi, parte portante dell’intero lavoro discografico di Giovanni Block.
Un disco fatto di accelerazioni e riposo che piacerà a chi non riesce ad arrendersi all’inevitabilità del digitale e vive ancora in analogico.È malinconico e nostalgico, a partire dai riferimenti musicali e testuali: da Paoli a Dalla, da Gaber a Gaetano, da De André a Guccini, citando Quasimodo e cantando Pavese.
Con Retrò guarda alle sonorità del passato raccontando presente e speranze di futuro. Il principio è la canzone d’autore nella sua forma originaria, ovvero la fusione di poesia e musica (senza che l’una prevalga sull’altra).
Il concerto prevede un repertorio che spazia dalla produzione discografica del cantautore a grandi classici della canzone d’autore Italiana e Napoletana.
EMANUELE COLANDREA
Con alle spalle le esperienze Eva Mon Amour e Cappello a Cilindro, Emanuele Colandrea prosegue il percorso in solitaria con il terzo disco di inediti "Belli dritti sulla schiena", masterizzato da Matteo Gabbianelli dei Kutso, prodotto da Pier Cortese e uscito per la FioriRari di Roberto Angelini, con questi ultimi due presenti come musicisti guest. Nomi con cui Colandrea condivide l'appartenenza a una più ampia scena cantautoriale capitolina dove troviamo anche gaLoni, con cui ha spesso incrociato il suo percorso.
"La fortuna di perdersi nel bosco", il look dominato dalla folta barba, le scene di provincia e l'essenziale folk acustico: Colandrea potrebbe ricordarci Iron & Wine o Bon Iver. In "Belli dritti sulla schiena", però, a discapito delle parabole contemporanee di Samuel Ervin Beam e gli struggimenti di Justin Vernon, troviamo una vivida e vivace rassegna di pensieri e scenari quotidiani. La scrittura si concentra infatti su immagini/frasi spesso ripetute, dove si stagliano scorci riflessivi (l'opener dall'intro celestiale "Il ciglio del vulcano" o "Credo", sporcata dalla chitarra elettrica).
In alcuni passaggi, il tono si fa alquanto (auto)critico, vedi il singolo anticipatore "Ok Emanuele": "Se fossi stato di Bologna forse l'avrei chiamata 'L'avvelenata'", ha dichiarato a riguardo l'autore. A far da collante, sparso un po' ovunque, un amore raccontato in prima persona in ogni sfumatura, da "Buona fortuna amore mio" a "Gerico" e "Erika".
Unico momento musicalmente "estraneo" è proprio la trascinante title track, una "lettera scritta a qualcuno per parlare di se stessi", che si stacca dal morbido flusso degli arrangiamenti per una scintillante veste cucita dai sintetizzatori. Chiude l'ispirata e genuina mezz'ora d'ascolto la sentita "Il pane e la farina (canzone per Gabriele)".
(Alessio Belli)
COME AL SOLITO, I PRIMI TRE A PRESENTARSI ENTRO LE 19 VERRANNO AMMESSI AL NOSTRO OPEN MIC E LA SERATA SARA’ CONTORNATA DAL RINNOVATO MENU E DALLA SELEZIONE DI VINI DE “L’ASINO CHE VOLA”, PER CUI E’GRADITA LA PRENOTAZIONE. VI ASPETTIAMO!
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